Da qualche anno frequento a Psiche Lombardia il gruppo Paideia, che mi ha aiutato a capire che prendersi cura di sé non è egoismo, ma un atto necessario per poter essere di vero supporto a chi amiamo. Ritagliarmi uno spazio per me, di confronto, di riflessione condivisa, mi sprona non solo a stare meglio, ma anche a essere più lucida nelle mie relazioni.
Di recente ho deciso di frequentare il corso di training autogeno proposto dal nostro terapeuta il dott. Gianni Bigo. Durante il primo incontro, siamo stati invitati ad assumere la postura del cocchiere, una posizione di equilibrio e presenza. Si sta seduti con i piedi ben appoggiati a terra, la schiena curva, morbida, le mani rilassate sulle cosce. Stabili, ma senza tensione, come un cocchiere che tiene le redini, senza stringerle troppo.
Tornando a casa, mi è tornato in mente “il mito della biga alata” contenuto nel Fedro di Platone. In quest’opera il filosofo descrive l’anima come un carro alato, guidato da un auriga – il cocchiere e trainato da due cavalli: uno bianco, nobile e obbediente, che aspira al bene e alla conoscenza, e tende verso l’alto, e uno nero, impulsivo e ribelle, che incarna le passioni, e tira verso il basso.
Il cocchiere rappresenta la nostra parte razionale, quella che cerca di tenere salde le redini, di mantenere l’equilibrio tra le due forze e di dirigere la corsa con armonia. Se il cocchiere saprà guidare con saggezza, l’anima potrà rimanere nel mondo delle idee, nel cielo, dove può contemplare la verità e la bellezza assolute. Ma se perderà il controllo, se lascerà che il cavallo nero lo trascini giù, l’anima cadrà e dovrà reincarnarsi, riprendere il suo cammino sulla terra e cercare, con fatica, di risalire.
Spesso ci sentiamo proprio cosi, in balia delle nostre emozioni, che sono difficili da gestire, e a volte ci portano dove non vorremmo andare. Spesso lottiamo contro il nostro cavallo nero, quando invece possiamo imparare a conoscerlo e ad ascoltarlo, per fare in modo che la nostra mente non ci sia d’ostacolo, ma si trasformi in una nostra alleata preziosa, che obbedisca a noi sulla direzione che vogliamo darle.
Come consulente filosofica, organizzo per ragazzi e adulti spazi di dialogo in cui ci si allena a pensare insieme, a porre domande e a cercare risposte, senza paura. Mi affascina l’idea che la filosofia non sia qualcosa di astratto o riservato a pochi, confinata nei libri o nelle accademie, ma uno strumento concreto per vivere meglio. Sono stati i filosofi i primi, duemila anni fa, a interrogarsi sull’animo umano: nell’antichità le scuole filosofiche erano delle vere “palestre dell’anima”; Socrate spingeva gli altri con la maieutica a conoscere se stessi, gli stoici, gli epicurei, praticavano esercizi quotidiani per allenare la mente e il cuore ad affrontare le difficoltà quotidiane.
Ho deciso di condividere qui questa “pillola culturale”, perché penso che nel nostro cammino di familiari abbiamo bisogno anche noi di nutrire un po’ la nostra anima. Forse non saremo mai dei cocchieri perfetti, ma possiamo essere dei cocchieri più consapevoli e imparare a guidare insieme emozioni e ragione, senza farci travolgere, né bloccare, per trovare, ogni volta, il nostro passo.